Meditazione tenuta da Don Emanuele sul Matrimonio
Due parole chiave: Consapevolezza e Memoria
Mentre del nostro battesimo non abbiamo consapevolezza, del matrimonio così come dell’ordinazione sacerdotale, abbiamo consapevolezza e possiamo avere così memoria. Vogliamo averne memoria come di un evento di grazia, di dono, perché siamo una meraviglia di Dio. Questa memoria e consapevolezza genera responsabilità. La consapevolezza è a tre livelli: di creazione, redenzione e santificazione.
Creazione: Dio ci ha creati similari a Lui. Conoscendo Dio, possiamo somigliargli sempre più: – è creatore: anche noi possiamo diventare creatori. Ci offre un’Alleanza per nutrire il nostro legame; la sua Provvidenza sollecita la nostra attenzione reciproca; la sua fedeltà traspare nella nostra; Dio salvatore ci interpella su come possiamo essere salvatore l’uno/a dell’altro/a.
Mt 19: “da principio non era così”. Dio farà di tutto perché tu possa andare avanti secondo il Suo progetto.
Redenzione: Il potere è ciò che gli uomini cercano o combattono o di cui prendono coscienza per lottare contro un altro potere di sopraffazione. Un terzo potere è quello che hai dentro di te (cf. Mandela, Gandhi, San Su Ki…) e che nessun altro potere potrà piegare. Dio ti ha messo dentro il segno della sua potenza. Possiamo sempre riscoprire ciò che Dio ci ha messo dentro da tutta l’eternità.
La redenzione è dono e vocazione. Il dono è Cristo donatoci attraverso la Chiesa. Ef. 5,21 “Siate sottomessi gli uni agli altri nel timore di Cristo; le moglie siano ……” (rileggere il brano). Ognuno/a deve guardare Cristo ed il suo modo di donarsi per la Chiesa. E ognuno/a guardi alla Chiesa e ai suoi Santi per richiamarci ad una donazione simile. Dio non abbandonerà mai l’umanità e l’umanità non potrà mai fare a meno di Dio. Guardando questo, posso fare della mia vita un servizio (cf. preghiera eucaristica). Più approfondiamo il mistero della donazione di Cristo, più partecipiamo di questo mistero, assimilandoci a Lui … nell’impegno sponsale.
Santificazione. Attraverso i sacramenti, specie l’Eucaristia, Dio ci mette in condizione di imitarlo “fate questo in memoria di me”; “Andate in tutto il mondo” Pensare a tutti i momenti dell’ Eucarestia che hanno un significato sponsale o anche familiare. Es. il ritrovarsi: è essenziale questa convocazione! L’Eucarestia ci ricorda che “è bello che i fratelli si ritrovino insieme”. Oppure il perdono: non può esserci unione senza una richiesta e dono di perdono. L’unione stessa a volte è ostacolata dalla mancanza di perdono, di intesa profonda, di pace fra di noi. Anche l’ascolto: durante la Messa ci viene detto che l’ascolto di Dio è importante, perché ci porta all’ascolto dell’altro vicino a me. Il credo: è un affidarsi all’Altro, per rinnovare la fiducia reciproca e fare memoria del dono ricevuto. Con la preghiera dei fedeli che deve o dovrebbe essere la reazione /risposta all’ascolto di Dio. Tirare fuori ciò che abbiamo dentro, imparare a capire le ragioni dell’altro, collocare la situazione propria nel contesto più ampio dell’intera umanità.
Il grano/pane diventa Cristo; Dio è unico nel sapere accogliere e trasformare ciò che abbiamo vissuto e offerto.
“Raccogliete i pezzi avanzati …”, “Non hanno più vino”: tutti richiami di attenzione ai bisogni degli altri.
S. Ireneo: “il calice è calice di sintesi”. C. Balbo: “Se si capisse cos’è la Messa, i re farebbero a gara per servire all’altare” E’ una ricapitolazione della nostra vita!
Anche lo scambio della pace ha grande importanza nella vita di famiglia.
Ripensare in coppia ai tanti momenti della Messa da rivalorizzare nella vita sponsale.
Bellorio: in Brasile abbiamo vissuto l’offertorio come presentazione della propria famiglia e affidamento al Signore di ciò che si é.
CONDIVISIONE
Prandini: il progetto di vita comune con gli Stocco, ancora vivo, è fermo per problemi economici ma anche per la 4ª gravidanza complicata di Maria; chiedono preghiere
Carrà: sono passati da Reggio dopo il rientro dal Brasile; anche per loro dobbiamo continuare a pregare.
Bellorio: dopo il rientro dal Brasile, Laura ha trovato lavoro alla casa di riposo di Montecchio. In Brasile sono stati ad Utinga in un progetto ideato da don Gabriele Carlotti, per condividere la vita di una comunità parrocchiale attraverso la pastorale delle mamme in attesa e dei bimbi; progetto sociale con bimbi ed adolescenti ( più o meno come un oratorio). Il popolo brasiliano è molto aperto. Hanno capito durante la festa di saluto per la loro partenza, quanto la loro presenza è stata apprezzata. C’è povertà ma anche molta passività che fa comodo al potere costituito. La sola Bahia è molto più grande dell’Italia; san Salvador è una città moderna, ma l’interno è un altro mondo. Fondamentale è stata la vicinanza dei preti italiani. Durante le manifestazioni della scorsa estate, non protestavano i poveri, ma gente più agiata.
Fabio ed Elena di Massenzatico: sposati da 18 anni, “figli” di don Luigi Guglielmi. Una figlia di 16 anni, un figlio di 11 ed una più piccola.
Maria Valeria: dramma della separazione delle coppie, anche sposate cristianamente. Quanto incide la nostra fede cristiana sul nostro vissuto? Manca la consapevolezza? Cosa possiamo fare? Bisogna aiutarsi a vicenda. SI può pensare di dedicarsi a riflettere su questo argomento?