Nella Chiesa Dio opera sempre le sue meraviglie. Le compie in epoche e in modi diversi, ma tutte sono prodotte da questo nuovo Paraclito. Esso genera continuamente figli nuovi alla sua Chiesa e la chiama a lavorare nella sua vigna. Una vigna molto antica, che un altro popolo aveva preso sotto la sua responsabilità, ma che poi con il suo rifiuto di accogliere il Figlio, ha prodotto una nuova chiamata.
Un popolo nuovo esce al lavoro. Il Padrone passa tutto il giorno a chiamare al lavoro i suoi operai attraverso lo Spirito Santo. Non solo li chiama, ma li guida a quale vite lavorare, quale lavoro devono fare in questo tempo del mondo, perché la vigna possa portare il suo frutto. Questo Spirito sceglie anche oggi, come sempre, persone per alcuni compiti particolari. Tutte le vocazioni e compiti sono una chiamata a vivere la vita di Cristo, quindi a vivere la vocazione alla santità. Alcuni hanno la chiamata a servire i fratelli e le sorelle, perché possano essere sostenuti e protetti come vuole il Paraclito e crescere nel loro cammino di santità e di servizio. Un compito importante che va svolto con cura e con l’esempio. I responsabili sono chiamati a collaborare insieme, ad imparare da tutti nell’istituto e nella Chiesa e a dare coraggio a chi si trova isolato, stanco e in difficoltà.
Penso che un compito importante per i responsabili dell’istituto sia quello di far sentire a tutti la gioia di essere una famiglia. Nella nostra famiglia vige la legge dell’amore che nasce dalla croce e dal tabernacolo, la regola del servizio reciproco che diventa dialogo, ascolto e aiuto. Infine questo amore si apre a tutti, specialmente ai più emarginati che diventano come nostra famiglia, dovunque siamo.
Le nuove costituzioni, in fase di revisione, dovranno essere l’eco di ciò che già viviamo e che desideriamo vivere per mezzo dello Spirito che ci chiama continuamente a vivere nella libertà che ci donano i voti e nell’amore del servizio.
Grazie a tutti coloro che hanno accolto la chiamata a operare nell’istituto con alcune responsabilità. Il Signore ci protegga tutti da ogni insidia e chiediamo a Dio di aiutarci a servire nella gioia tutti i fratelli e sorelle, insieme. I nostri incontri di questa estate saranno un momento importante di famiglia, così come lo sono stati ultimamente gli incontri avvenuti in Madagascar con le nuove elezioni.
Il Signore ci sostenga nel cammino che ci chiede, ci benedica e custodisca tutti.
Il Papa afferma: “La stabilità è Gesù, che è la risurrezione e la vita, con Lui la gioia abita il cuore, la speranza rinasce, il dolore si trasforma in pace, il timore in fiducia, la prova in offerta di Amore”.
don Stefano