PREMESSA
Memore dell’invito dei Capitolari, mi accingo a mettere per iscritto alcuni ricordi dei primi tempi dell’Istituto.
Nella visitazione del passato si corre, però, qualche rischio: leggere gli accadimenti avvenuti in una luce diversa da quella originaria, vedere il frutto quando la pianta non è nemmeno fiorita, oppure dimenticare qualche episodio di importanza fondamentale.
Ho cercato di attenermi ai fatti di cui fui testimone in successione cronologica, per non presentare un D. Dino già confezionato in capitoli: la nascita, le sue intuizioni, la sua santità, le sue opere.
I ricordi degli inizi aggiungono poco a quanto hanno già detto D. Altana in “DON DINO…” e DON DINO nei suoi scritti.
Ho l’impressione che alcuni da poco arrivati nell’Istituto, non leggono quanto è stato scritto in questi cinquant’anni e cerchino la conoscenza del FONDATORE a buon mercato.
Ho tentato di presentare D. Dino come lo vedevo allora.
Ho deliberatamente ignorato il periodo che va dal 1972 (anno “dell’inizio del dopo D. Dino”) alla morte del medesimo, perché di quel lasso di tempo non tutto è ancora assodato, acquisito o recepito alla stessa maniera.
Tante figure gravitano attorno al Fondatore dell’Istituto, alcune già nella gloria, altre ancora vivi.
A tutto è dovuto il vincolo della carità, ferma restando la dialettica connaturata alla condizione umana. Continua a leggere