” Il testo è di ispirazione biblica ed ecologica
e a intreccio trinitario, cristologico e sacramentale.
L’inizio parte da un inno di lode al Signore della vita
e si sofferma sulla stirpe regale del Figlio di Davide,
stirpe originaria di Betlemme, borgata di campagna,
vicina a Gerusalemme, ricca di intrecci profumati e
di odori forti.
La seconda strofa sfiora aspetti della vita del Figlio
incarnato, ragazzo apprendista falegname, adolescente
esuberante in mezzo alla natura, tra frutteti, vigneti, oliveti.
Alcuni alberi si troveranno nella bottega di Giuseppe, dopo
aver fatto fotosintesi ogni notte e liberato aria pura ogni giorno,
per tutta la loro vita.
Come gli alberi, e molto di più, “in pienezza”, Cristo assume
il male e libera il bene, lo Spirito puro, ovunque, sempre.
Il virgulto è diventato grano, vite, olivo, albero di croce
maestro di vita, e dona frutti di salvezza e di pace.
Che sia benedetto da tutti e diventi benedizione anche per chi
è costretto ad una vita di presepe tutto l’anno, dipende da noi…
È questa la nostra preghiera e il nostro augurio per un vero Natale!