Un invito alla santità.

Abbiamo partecipato alla beatificazione in Madagascar di un laico, il Signor Lucien Botovasoa, che ha dato testimonianza di vita cristiana e di coraggio nell’essere fedele al Signore e alla verità di fronte ad ogni autorità. In quella liturgia, preparata benissimo e partecipata da una grande folla, mi ha colpito molto quello che è stato portato all’altare: non il corpo del beato che è disperso ma i registri in cui si leggono il suo atto di battesimo e di matrimonio ed alcuni suoi scritti. Delle reliquie povere perché manca il corpo ma ricche perché dicono che faceva parte della comunità cristiana e come tale ha dato testimonianza. Non possiamo trovare la tomba e questo ci ricorda un po’ la Pasqua di Gesù. Il suo corpo non si trova ma Lui è vivo e presente.

Oggi il corpo di Cristo, oltre presente nell’Eucarestia, si incontra in tutti i cristiani, specialmente in coloro che cercano di rispondere con tutto sé stessi all’amore di Dio offrendo la propria giornata, le proprie malattie, la propria testimonianza, in mezzo alle prove e nel servizio fedele. Don Dino scriveva: “Se non si è santi si è meno di zero”. Anche il Papa, nella sua ultima Esortazione Apostolica, “Gaudete et exultate”, sulla chiamata alla santità, richiama tutta la Chiesa ed il nostro Istituto a questa fondamentale vocazione. “I Santi, dice il Papa, ci spronano a non fermarci lungo la strada, ci stimolano a continuare il cammino verso la meta”.

Abbiamo vissuto il Consiglio Generale per la prima volta in Madagascar, collegati via skype con Masone in Italia. Abbiamo lavorato quattro giorni ed affrontato varie tematiche, due giorni divisi tra Servi e Serve, altri due giorni uniti. Abbiamo visto la situazione dell’Istituto e abbiamo cercato di affrontare varie problematiche facendo alcune scelte. Abbiamo ribadito la necessità di approfondire la tematica delle vocazioni e del lavoro con i giovani, tenendo presente il rapporto con i Vescovi con i quali anch’io ho incominciato a interloquire per aiutarli a comprendere anche le domande e le richieste che abbiamo come Istituto: quelle di poter vivere il nostro carisma a servizio, in modo particolare, dei più poveri e dimenticati. L’esperienza di incontro con i giovani ci porterà naturalmente verso i poveri.

Questa necessità di cammino con la Chiesa è importante, come è importante il cammino di comunione tra di noi. Quindi ho richiesto di avere momenti specifici in Agosto in Madagascar per i sacerdoti e per i seminaristi in modo da crescere nella condivisione e comunione tra di noi e perché ognuno cresca nel suo specifico portando così il proprio contributo a tutta la famiglia.

Anche per quanto riguarda il Responsabile personale della formazione, con Raymonde stiamo riflettendo per identificare le persone alle quali chiedere più disponibilità per questo servizio. Il confronto e la condivisione è veramente fonte di formazione permanente e di aiuto per continuare a crescere tutti sulla via della conversione e quindi della santità. Camminare con i giovani richiede questo cammino personale così da poterlo comunicare nella verità.

Il lavoro sul rinnovo delle Costituzioni continua e richiede grande attenzione di tutti, un grande amore per questa traccia che ci aiuta a vivere oggi il Vangelo in modo integrale, così da vivere un amore grande per la Chiesa, specie quando questa soffre fatiche e divisioni. Preghiamo anche per tutti coloro che nei prossimi tempi entreranno in noviziato, faranno i primi voti e i voti perpetui. Ogni decisione viene presa dal Consiglio Generale nella comunione e nella famiglia.

Il Signore benedica tutti e mandi su tutti il Fuoco Santo della Pentecoste.

Don Stefano Torelli – 30 aprile 2018

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