LA CENA DI LEONARDO IN COCCIOPESTO ALLA MEDIOPADANA

IMG_20150802_112646Con la visita all’Ultima Cena di Leonardo in cocciopesto, alla stazione Mediopadana di Reggio emilia si è conclusa la giornata di fraternità dei Servi di domenica 2 agosto. L’autore Giuliano Melioli ci ha accolto calorosamente e ci ha guidato alla comprensione dell’opera chiedendoci esplicitamente un contributo di riflessione  riguardante il progetto che porterà l’opera a Roma durante l’Anno Santo della Misericordia.Melioli, come ha scritto don Emanuele sul Vincolo,  ha ripreso nei minimi dettagli il capolavoro di Leonardo, un affresco che ha iniziato a deteriorarsi già 20 anni dopo la sua creazione e che è stato recentemente restaurato. Lo ha riprodotto a dimensioni naturali (mt 4 x 9), usando terra argillosa (cocciopesto, secondo l’arte dell’antica Roma), utilizzando però solo due colori (l’azzurro del cielo e il giallo/verde della terra). La novità più rilevante della interpretazione e riproduzione di Melioli è il pane, posto davanti a Gesù, distaccato dalla mensa. La pagnotta è divisa in quattro parti di cui una dorata (pane condiviso, vitale) e le altre tre annerite (pane ammuffito, sprecato, morto). Sotto, sempre più verso lo spettatore, il messaggio di ispirazione dostoievskyana “Un pane spezzato salverà il mondo”. L’evento si colloca all’interno del tema dell’EXPO 2015, in controtendenza però rispetto alla sua visione produttivistica e commerciale. Per Melioli Reggio non ha solo eccellenze agroalimentari come formaggio, vino, aceto e altro. Ha una lunga e invidiata tradizione di cooperazione, di volontariato, di solidarietà internazionale, portata avanti da pionieri, profeti, artisti, politici, cantautori, liberi professionisti, medici, artigiani, tecnici, agricoltori, infermieri , giovani volontari, missionari: donne e uomini che hanno testimoniato e diffuso nel mondo, con gratuità, a volte a caro prezzo, una cultura di convivialità, di collaborazione, di servizio, una spiritualità e un’etica di pace, di lotta non violenta per la giustizia, uno stile di vita improntato a sobrietà, a passione per l’uomo e per il creato, a rispetto per le differenze e per le minoranze… Reggio non può negare, né ignorare, né dimenticare tutto ciò. Fa parte della sua storia, passata, presente e certamente anche futura. Il capolavoro di Leonardo e di Giuliano sarà piazzato all’entrata della Stazione, su di un piano inclinato, a mò di realtà incombente, ineludibile, non apocalittica ma fortemente propositiva, provocatrice, urgente. E realizzabile! Le due mani di Gesù – quella sinistra aperta per il dono, quella destra contratta e difensiva per proteggere il dono dalla mano aggressiva di Giuda – tendono ad indicare due vie di salvezza universale : la condivisione volontaria e amorevole del bene, e la difesa dal male, da tutto ciò che può mortificarlo, distruggendo dignità, bellezza, santità e grazia.

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