Venite a Betlemme! Venite tutti, voi stanchi ed oppressi. Venite anche voi, indignati e delusi. La strada non è facile per nessuno, lo so. E’ la strada della vita. Ma è ricca di sorprese, piccole, come gemme di primavera. A Betlemme, troverete certamente, nel viaggio della vita, quello che vi ho trovato io: anzitutto gli ordini dell’impero e di Erode, difficili da evitare. Ma non mi hanno impedito di nascere e di crescere, anche se hanno cercato di eliminarmi, da subito. La lotta e la fuga per la vita possono iniziare presto, anche oggi…
Venite a Betlemme! Vi troverete, nel viaggio della vita, persone indaffarate e scostanti che non vi aprono la porta, o la chiudono in faccia, senza guardarvi né ascoltarvi. Da loro non c’è posto, mai. A volte, però, non c’è posto neppure da voi…
Venite a Betlemme! Troverete, nel viaggio della vita, anche i pastori: gente rude in apparenza, abituata alle durezze del vivere. Non frequenta né la sinagoga, né il tempio, e non segue la Torah. Vive tra gli animali, ma non scende mai sotto il loro livello. I pastori sono stati i primi, anzi gli unici, ad accorrere alla grotta. La conoscevano bene. Una delle loro donne aveva un bimbo al seno. Mia Madre mi ha raccontato che ha voluto prendermi in braccio; così, per qualche momento, noi due piccoli ci siamo trovati tra le braccia di mamme diverse. E così mia Madre ha sentito subito che io non sarei mai stato soltanto suo e che lei avrebbe allargato ad altri la sua maternità…
Venite a Betlemme! Nel viaggio della vita, sentirete il canto degli angeli: voci che vengono dall’alto, leggere, luminose, calde, come i battiti d’ala del cielo. Io sentivo quelle voci, incollato al cuore di mia Madre. Che bello il canto degli angeli e che grazia la loro presenza in certi momenti di buio, di deserto, di croce!…
Venite a Betlemme! Nel viaggio della vita, troverete anche i Magi, solenni, discreti, sapienti. Giuseppe mi raccontava di essere rimasto incantato dai loro cammelli, così alti e grandi a confronto del nostro asinello, il quale, da parte sua, sembrò ignorarli totalmente. Mia Madre invece riconosceva che avrebbe avuto paura a salirvi sopra e a stare così in alto. Unanime il loro commento sui Magi: avevano il cielo negli occhi! Negli occhi e nel cuore. Parlavano di una stella, scrutavano il cielo e fissavano me. Io dormivo, ma sentivo che il cuore di mia Madre a tratti batteva più forte e a tratti sembrava fermarsi. Mi ha raccontato che era a causa dei loro doni e delle loro parole: uno strano, misterioso intreccio di vita e di morte. Comunque, anche i Magi, come i pastori, lasciarono nei miei gioia e pace, tesori che solo la gente semplice e umile vive e comunica. Certo, fu per poco! La furia di Erode divampò come fuoco di paglia e devastò Betlemme. Noi fuggimmo di notte, appena in tempo per salvarci. Quante stragi hanno fatto Erode, Pilato, e altri come loro, sempre alla ricerca di pretesti e sempre a corto di ragioni. E di coraggio!…
Venite a Betlemme! Troverete, nel viaggio della vita, soprattutto mia Madre e Giuseppe: innamorati fino alla passione, inseparabili vasi comunicanti. Giuseppe sarebbe andato in capo al mondo con mia Madre. Non staccava mai il cuore da lei, e lei sentiva l’amore del suo sguardo anche quando scendeva sola alla fontana o al mercato. Spesso, in casa, mi osservavano, si guardavano, poi sollevavano lo sguardo. Ad alzare gli occhi al cielo, io che dal cielo li abbassavo sulla terra, ho imparato da loro. Ad alzare gli occhi si impara da chi ha fede. Come ad alzare le braccia si impara da chi ama. Mia Madre e Giuseppe si divertivano ad alzarmi da terra, a lanciarmi in alto o a sballottarmi tra loro, perché tendessi le braccia e mi ritrovassi tra le loro. All’inizio trattenevo il respiro, come quando lasciai le braccia del Padre, poi ero spesso il primo a cercare quei voli e quegli abbracci!…
Venite a Betlemme! Mi troverete sempre a braccia aperte. E mi vedrete così anche a Gerusalemme, sulla croce. E se capirete che Betlemme sta dentro di voi ed entrerete, nel cammino della vita, nel profondo di voi stessi, mi troverete ancora e sempre a braccia aperte, per un abbraccio di salvezza!
Don Emanuele